Note di storia della nostra Confraternita


Ottenuti dal governo toscano i dovuti permessi, il vescovo Giovan Battista Ciofi (1842-1870) il 14 dicembre 1859 nomina con proprio decreto una apposita “deputazione” affinchè provveda all’erezione della “Compagnia o Confraternita di Misericordia”. A tale incarico il Vescovo chiama Pietro Nardi Dei (al momento Gonfaloniere della città), don Domenico Ragnini e Vincenzo Cecchini (cancelliere vescovile e già Gonfaloniere).

All’atto della costituzione la Confraternita conta 117 iscritti. Tra questi figurano diversi esponenti della più antica nobiltà chiusina. L’8 gennaio del 1860 la Confraternita tiene la sua prima adunanza ed i confratelli eleggono a Rettore Pietro Bonci Casuccini, e quali consiglieri don Domenico Ragnini, Giovanni Paolozzi, Mauro Paolozzi, Pietro della Ciaja, Pietro Nardi Dei e Filippo Dei. La Confraternita fissa la sua sede ed oratorio nella Chiesa di Santa Maria Novella, detta anche Chiesa della Morte perché nei secoli precedenti aveva ospitato la Compagnia della Morte. 

Appena costituita, la Confraternita pone la propria attività sotto la materna assistenza della Madonna, alla quale renderà omaggio ogni 2 febbraio nella festa della Purificazione di Maria Santissima (oggi Presentazione di Gesù al Tempio), ed invoca come patroni del “pio sodalizio” i santi Quinto Velio Giuliano e Luciano, le cui reliquie provengono dalla catacomba di santa Caterina e sono stati ammessi al culto dal vescovo Ciofi fin dal 1852. La Confraternita ricorderà i due santi martiri ogni prima domenica di settembre.

Fin dalla costituzione la Confraternita assume l’ ”iscopo di esercitare qualunque atto di carità senza distinzione di culto ed opinioni politiche: si mantiene colle sue rendite patrimoniali, colle tasse sociali e con oblazioni”.

Nel tempo, come scrive Umberto Patella ne “Le Confraternite in Toscana”, la Misericordia di Chiusi gode di “molti lasciti, non però tutti di grande importanza ad eccezione di quello del fondatore dello Spedale, sig. Lino Moretti, che lasciò tutto il suo avere, valutato allora circa lire 60 mila”. La Confraternita volle ricordare tale encomiabile gesto di altruismo dedicando a Lino Moretti, già pretore a Chiusi, una lapide posta sulla facciata del vecchio ospedale Umberto I, proprio a fianco della Chiesa di Santa Maria Novella. La lapide porta la data del 2 luglio 1904. La Confraternita gestirà l’Ospedale di Chiusi fino agli Anni Settanta del secolo scorso allorquando la Riforma Mariotti nazionalizzerà la struttura sanitaria.

Nel 1985 la Confraternita inaugura la Casa di Riposo per anziani autosufficienti, che all’epoca offre una disponibilità di 12 posti letto, ripartiti tra camerette singole e a 2 o 3 letti. La villetta, già proprietà di Piero Morviducci e da lui donata alla Confraternita affinchè vi realizzi una casa di riposo, ad oggi può ospitare 24 persone.

D’intesa con l’autorità competente, dal 2011 la Confraternita provvede all’accoglienza dei migranti. Molti i migranti che nel corso di questi anni hanno trovato sostegno nella Confraternita. La Confraternita è attiva poi nel settore sociale, per dare un concreto aiuto sia ai confratelli sia a quanti ad essa si rivolgono.

Nel 2009, ricorrendo il 150º di fondazione della Confraternita, mons. Rodolfo Cetoloni, ordinario diocesano, incoraggia la Confraternita “a continuare con generosità e con i sentimenti che impariamo da Nostro Signore Gesù Cristo”. Incoraggia inoltre “a superare tremori ed anche fragilità che sono in ogni avventura umana ed a trasmettere ad altri questo stile di vita e di carità”.

La Confraternita fa proprie ancora oggi le parole del vescovo perché nello stesso tempo fanno eco alla storia della Confraternita e sono invito a dare concretezza alla misericordia nelle sue opere, sia quelle spirituali sia quelle corporali.    

* * *

LA MISERICORDIA DI FIRENZE, MADRE DI TUTTE LE MISERICORDIE 

Un antico codice del 1361 pone la data di fondazione della Misericordia di Firenze al 1240. Ma, come scrive Foresto Niccolai, archivista della Misericordia di Firenze, la data esatta è da ritenersi il 1244. L’usura del tempo o l’incuria degli uomini hanno cancellato le ultime due cifre romane “IV”, falsando la data che ora si legge MCCXL (1240) e non MCCXLIV (1244) come era in origine.

Lo stesso codice trecentesco riporta che la Confraternita “fu detta e cominciata per lo beato messer santo Pietro Martire dell’ordine dei predicatori”. Questi è il domenicano Pietro da Verona (1206-1252), la cui attività è documentata in Firenze proprio in quegli anni. La sua predicazione mette in crisi i fiorentini, suscita i migliori sentimenti e fa nascere un sodalizio dedito ad “onorare Dio con opere di misericordia verso il prossimo”.

Con la “buffa” calata sul capo (ovvero il classico cappuccio che ha solo due fessure per gli occhi), e mantenendo il più stretto anonimato, persone di diversa estrazione sociale assistono gli ammalati, danno sepoltura ai morti, riscattano i carcerati per debiti e forniscono di dote le fanciulle povere. Le loro azioni sono ispirate dal detto evangelico “non sappia la destra ciò che fa la sinistra”.  

Il beato Pietro muore il 29 aprile 1252 nel territorio di Seveso, mentre si sta recando da Como a Milano. La sua morte è da addebitarsi ai ghibellini ed ai càtari. E’ ucciso in spregio a quella religione che praticava e in cui credeva. Le cronache dell’epoca riferiscono che l’assassino si sia poi convertito. Entrando – ottemperando così alla legge del contrappasso – nell’ordine domenicano.

La buona fama della Misericordia di Firenze fa nascere altre confraternite: Siena nel 1250, di poi Pontremoli e Rifredi. E sul finire del Duecento, Volterra. Il Trecento vede nascere Montepulciano (1303). La morte del beato Pietro non è stata inutile. Lo spirito della “solidarietà applicata” prende corpo. E fa proseliti, come dimostrano i secoli successivi che vedono il formarsi di altre confraternite. Soprattutto in Toscana.


*

LE CONFRATERNITE NELLA PROVINCIA DI SIENA

Nella provincia di Siena esistono 57 Confraternite. Anche tutte le altre provincie della Toscana vedono presenti ed attive le Misericordie: da Firenze e Lucca con 53 per giungere a Prato, con 4 confraternite. Questa diffusione, che possiamo dire capillare, bene evidenzia lo spirito di solidarietà che da secoli caratterizza le comunità cittadine della Toscana. In effetti, come già detto sopra, l’origine delle “Misericordie” è prettamente toscana. 

Nella nostra provincia la più antica Misericordia è quella di Siena, fondata dal Beato Andrea Gallerani nel 1250, appena sei anni dopo quella di Firenze, che è la prima in assoluto. Il nobile e valoroso soldato Andrea Gallerani è esiliato da Siena per aver ucciso un uomo dopo averlo sentito bestemmiare. Tornato nella sua Siena, per riparare il male fatto si dedica alle opere di carità. Più volte, raccontano le cronache, viene salvato dalle mani dei suoi nemici per l’intervento della Madonna, di cui era particolarmente devoto. Come scrive Umberto Patella ne “Le Confraternite di Misericordia in Toscana”, la “Casa di Santa Maria della Misericordia per i poveri senesi” è citata più volte in antichi documenti. Anche Innocenzo IV, il genovese Sinibaldo Fieschi dei conti di Lavagna che è papa dal 1243 al 1254, la ricorda in una sua bolla, emanata a Perugia nel 1252. Lo Statuto di Siena del 1260 fa menzione sia dei “frati/fratelli” sia “delle donne della Misericordia” ed anche della “Casa della Misericordia”, dove i confratelli si riunivano per la preghiera. E sempre gli Statuti senesi del Trecento ricordano che “i fratelli e le oblate dovevano altresì confortare i malati con l’assistenza diurna e notturna; provvedevano anche del medico, di farmaci e di sussidio di alimenti e di masserizie i fratelli bisognosi, e ne curavano con cristiana carità il seppellimento”.  

Sempre nella nostra provincia, la seconda Misericordia ad essere fondata è quella di Montepulciano. La veste nera indossata dai confratelli ricorda il giorno della fondazione. Era il venerdì santo del 1303, 5 aprile. Il colore nero, secondo il costume dell’epoca, vuole onorare la Madonna, “Addolorata” per Gesù crocefisso. 


*

L’ECO DELLA PREDICAZIONE DI RANIERI FASANI A CHIUSI

Nel maggio del 1260 l’eremita Ranieri Fasani percorre le strade di Perugia battendosi il petto e le spalle e proclamando un tempo di rigida penitenza contro i malcostumi dell’epoca. E’ il podestà in persona Tommaso da Gorzano, forse sorpreso da tanto zelo, ad autorizzare tale pubblica manifestazione di autoflagellazione, che seppur rispettata, viene considerata “sorprendente” dall’opinione pubblica.  

La forte predicazione del Fasani e l’ammirevole esempio di penitenza - che comporta anche sofferenza fisica - fanno nascere il Movimento dei Disciplinati, detto anche dei Flagellanti (proprio perché il penitente si percuote con la <disciplina> ovvero con un <flagello> o fascio di cordicelle terminanti in nodi). 

Da Perugia, il Movimento si espande a macchia d’olio. Dapprima Imola, dove è presente lo stesso Fasani, di poi Modena, Genova, Cividale del Friuli dove nelle chiese o nelle proprie abitazioni anche le donne si sottopongono ai colpi del flagello. Il Movimento tocca anche l’estero (Francia, Austria, Germania, Polonia).  

Tra i cronisti dell’epoca, alcuni parlano del Movimento come di una setta, altri vedono nelle pene corporali un mezzo di santificazione, come già fanno i monaci nel segreto delle loro celle, motivati dall’insegnamento di san Pier Damiani. 

Anche Chiusi con ogni probabilità è raggiunta dalla predicazione dell’eremita Fasani. Nasce così la Fraternita dei Disciplinati di Santa Maria. L’associazione dei penitenti si riunisce nella chiesa di Santa Maria Novella, al tempo a tre navate. La Fraternita provvede anche a gestire un ospedale per dare assistenza agli ammalati. Gli archi gotici, che si intravedono sulle facciate delle abitazioni in via della Misericordia, appartenevano forse a quell’edificio.

Alla Fraternita dei Disciplinati di Santa Maria, antica e benemerita istituzione, si può ricollegare – almeno idealmente – l’attuale Misericordia.

*
LA NASCITA DELLA CONFRATERNITA (*)

È la Compagnia di Carità (la cui attività trova documentazione già nel 1792) ad avanzare istanza al Governo toscano per trasformarsi in Compagnia di Misericordia. L’istanza viene presentata nel dicembre 1858. 
Ottenuti i regolari permessi dal Governo toscano, il 14 dicembre 1859 il vescovo di Chiusi Mons. Giovan Battista Ciofi (1842-1870) “elegge e nomina Pietro Nardi Dei, don Domenico Ragnini e Vincenzo Cecchini di questa Città di Chiusi in Deputati perché istallino la nuova Compagnia o Confraternita della Misericordia”. 
Pietro Nardi Dei in quel momento è il Gonfaloniere della città e Vincenzo Cecchini, già Gonfaloniere, è il cancelliere vescovile.
Tenendo fermo “l’iscopo di esercitare a sollievo del prossimo qualunque atto di carità senza distinzione di culto ed opinioni politiche” e mantenendosi “colle sue rendite patrimoniali, colle tasse di fratellanza e con oblazioni”, la Confraternita può iniziare così la sua attività di “cristiana carità e di umana pietà”. 

*

CHIUSI: LA SOLIDARIETÀ SI FA ISTITUZIONE

Il 7 gennaio del 1860 la curia vescovile consegna lo Statuto ed il Regolamento della Misericordia a Pietro Nardi Dei. Il giorno dopo, i confratelli della Misericordia eleggono il loro primo Magistrato (ovvero il consiglio di amministrazione), che risulta composto da don Domenico Ragnini, Giovanni Paolozzi, Mauro Paolozzi, Pietro della Ciaia, Pietro Nardi Dei, Filippo Dei, Pietro Bonci Casuccini. E proprio quest’ultimo – esponente della antica famiglia Bonci, il cui palazzo e stemma sono visibili in via Porsenna – assume la carica di primo Governatore (detto allora Rettore) del “pio istituto”. Le opere di carità che la Confraternita è chiamata a svolgere sono così indicate nei documenti dell’epoca: “assistenza ai fratelli e sorelle infermi ed ai malati poveri, sovvenendoli con medicinali, carne e denaro e prestando loro biancheria ed altri oggetti necessari in caso di malattia; trasporto degli infermi all’ospedale; trasporto al cimitero dei fratelli defunti e dei poveri che muoiono nell’ospedale”. 
La Misericordia pone il suo oratorio nella chiesa di Santa Maria Novella, e in forma ufficiale si riunisce in preghiera in due momenti: il 2 febbraio, festa della Purificazione della Madonna (oggi Presentazione di Gesù al Tempio) e la prima domenica di settembre, quando ricorda i santi martiri Quinto Velio Giuliano e San Luciano, che riconosce come suoi patroni. I “corpi santi” di Quinto Velio Giuliano e Luciano furono esumanti dalla locale catacomba di Santa Caterina delle Ruote e ammessi al culto dal vescovo Ciofi nel 1852.
Negli Anni Venti del Novecento la Confraternita può contare su più di 500 soci e nel suo bilancio può scrivere beni mobili e immobili per un valore stimato in circa 500mila lire. Possiede anche titoli del debito pubblico per un totale di 120mila lire. Questo suo patrimonio è dovuto ai tanti piccoli lasciti che i fratelli, morendo, destinano alla Confraternita.
Tra i maggiori benefattori della Misericordia, e del suo ospedale, è doveroso citare in primis Lino Moretti, avvocato e pretore di Chiusi, il cui lascito viene stimato in circa 60mila lire. L’avv. Moretti lascia beni mobili e immobili. Tra questi ultimi la sua “casa a Recanati, con orto annesso” di 5 piani. Il Moretti muore ad Orvieto il 26 settembre 1898, e destina i suoi beni per il “ricovero e la cura dei malati poveri”. La lapide, datata 2 luglio 1904 e posta sull’edificio che ospitò il cosiddetto vecchio ospedale della Misericordia, proprio a fianco della chiesa di Santa Maria Novella, ricorda il suo gesto e lo addita quale “nobile esempio di fraterna pietà”.
Nel 1934 la Confraternita beneficia di una ingente donazione da parte della Società operaia di mutuo soccorso “Unione e Fratellanza” affinché la Misericordia costruisca un nuovo ospedale più consono ai tempi. La donazione consiste in beni mobili (depositi presso il Monte dei Paschi di Siena, l’Amministrazione postale e titoli del debito pubblico) e immobili (“porzione di fabbricato posto in Piazza XX Settembre n. 3”) per una stima totale di circa lire 133mila. La donazione è soggetta al vincolo che l’ospedale sia costruito “nelle immediate vicinanze dell’abitato”. La Confraternita – rispettando il vincolo - erige l’ospedale acquistando la villa e parte del parco di proprietà del N.H. Guido Bonci Casuccini, nella zona conosciuta come “I Forti”. L’edificio ospita attualmente il presidio socio-sanitario dell’Azienda Usl Siena. L’intera operazione è conclusa per 150mila lire. L’atto viene firmato da Civinini Azelio, commissario prefettizio della Società operaia, e Pianigiani Alessandro, commissario prefettizio dell’Ospedale Umberto I, emanazione della Confraternita. La Misericordia versa lire 100mila all’atto dell’acquisto e le rimanenti lire 50mila di lì a pochi mesi.
Sempre nel 1934 il canonico Graziano Rocchini, morendo, lascia alla Confraternita lire 70mila, quale “prova tangibile” del suo “affetto” verso la comunità cittadina.  

*

DUE DATE IMPORTANTI NELLA STORIA DELLA CONFRATERNITA

Il 9 ottobre 1994, con grande sensibilità, Clara Culicchi Fedele, in veste di Governatore, fa trasferire il corpo di sant’Ulpia Vittoria dalla chiesa di Santo Stefano, non più officiata, alla Chiesa di Sant’Apollinare, posizionandolo proprio sotto il piccolo altare. Per ricordare la sistemazione della reliquia la Confraternita dà alle stampe una memoria storica di don Giacomo Bersotti sul “culto” che nei secoli è stato tributato alla santa. Dal 1995, sant’Ulpia Vittoria viene festeggiata ogni 23 settembre, sempre a cura della Misericordia.

Nel 2009 la Misericordia festeggia i suoi 150 anni di attività con due eventi. Il primo si tiene nel giugno, l’altro a novembre. Domenica 21 giugno, è Mario Monni, in veste di Governatore, a porgere il benvenuto alle autorità, alle consorelle ed alle varie associazioni di volontariato, alle ore 10 al palazzo vescovile. La messa delle 11 in Duomo è celebrata da mons. Gioia, delegato pontificio della basilica di sant’Antonio di Padova, mentre la Corale di Sarnico (BG) accompagna la liturgia con il canto. Il pranzo sociale si tiene al Ristorante da Gino, al lago di Chiusi. Nel pomeriggio, al palazzo vescovile viene proiettato un filmato che illustra le attività che si svolgono alla Casa di Riposo. La giornata termina con il concerto in Duomo, a cura del complesso “Stravaganti Armonie”. L’appuntamento di novembre (domenica 29, pomeriggio) è un bell’esempio di positive sinergie. Accanto alla Misericordia, sul palco del Mascagni “sfilano”, per così dire, il quotidiano La Nazione e la Filarmonica di Bettolle: tutte accomunate da centocinquant’anni di vita. La regia – precisa e sensibile – è curata dall’associazione “Amici di Pasquale Marchi”, il cui presidente è Gianmario Rossi, che sa unire ai momenti di festa e di svago anche la riflessione sul dolore e sulla solidarietà. La rassegna al Mascagni offre l’occasione per ricordare gli ultimi Governatori che hanno caratterizzato la vita della Misericordia. Gli interventi degli ospiti – in primis Don Mosè Mannelli, il “grande vecchio” della serata – fanno quindi memoria di Gilberto Montelatici e Clara Culicchi Fedele. La storia recente della Misericordia corre sul filo del loro operato.

Negli anni in cui è Governatore Montelatici, la Misericordia soffre – come sottolinea sulla stampa locale il Governatore Mario Monni – l’esproprio dell’Ospedale. La Riforma Mariotti degli Anni Settanta del secolo scorso nazionalizza la struttura ospedaliera: tutto passa allo Stato, senza alcun riconoscimento alla Confraternita che, grazie ai sanitari che lì lavoravano, aveva fatto dell’ospedale di Chiusi il punto di riferimento di un vasto territorio. La Misericordia vive dunque un periodo travagliato, ma operoso. E’ sempre Montelatici a raccogliere la volontà dell’amico Piero Morviducci, confratello della Misericordia, che morendo lascia la sua villetta alla Confraternita perché ne faccia una “Casa di Riposo” per anziani. Dopo varie peripezie la Casa di Riposo – sognata da Morviducci - viene inaugurata nel 1985. Ha 12 posti letto. Diventeranno 24 alcuni anni dopo, nel 2001, con Mario Monni Governatore.  

*

LA CONFRATERNITA E IL SUO FUTURO

“Questa Confraternita ritiene che proprio <qui ed ora> sia importante ritornare alle radici essenziali della nostra cultura e della nostra fede. Ci aiuta a sapere chi siamo, donde veniamo e dove siamo diretti”. E’ un passaggio della presentazione della memoria storica dedicata a sant’Ulpia. Sono parole sempre attuali e vive, che racchiudono un passato di fede, di testimonianza, di solidarietà. Parlano di misericordia: caratteristica di Dio, che la Confraternita – memore della sua storia – desidera ancora praticare.    
  

* * *

La presente Nota storica – aggiornata al 17 giugno 2021 – è stata curata dal confratello Severino Mignoni. Analoga Nota è apparsa a puntate in forma ridotta sul bollettino “Chiusi, città aperta” delle parrocchie di San Secondiano e di San Francesco di Chiusi negli anni 2013-2014-2015, sempre a cura di Severino Mignoni.

Principali testi consultati:

Patella Umberto - “Le Confraternite di Misericordia in Toscana. Cenni storici” – Siena 1926

Jesus – “Storia delle Chiese in Italia” – Milano 1986

Jesus – “Dizionario del Cristianesimo” – Milano 1995

Enciclopedia cattolica, vol. V, voce Flagellanti – Roma 1950,

Giacomo Bersotti – Chiusi. Guida storico-artistica della città e del suo territorio – Chiusi (SI) 1994 

Giacomo Bersotti – “Il <corpo> ed il culto di S.Ulpia Vittoria in Chiusi” – Chiusi (SI) 1994 


Fonti d’archivio:

Le notizie più strettamente inerenti alla storia della Confraternita sono state riprese dai documenti conservati nella sezione di Chiusi dell’Archivio storico della Diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza, diretto da don Azelio Mariani che si ringrazia per la consultazione. Alcuni documenti sono qui riprodotti. Don Giacomo Bersotti (+1980), che di detto Archivio fu responsabile, in una sua lettera indirizzata alla Confraternita nel 1978 scrive che l’archivio della Confraternita andò disperso durante il passaggio del fronte di guerra nel giugno 1944. Alcuni anni fa, presso l’Archivio Notarile Distrettuale di Siena la Confraternita acquisì le copie fotostatiche dei testamenti del pretore Lino Moretti e del canonico Graziano Rocchini, e dell’atto di donazione a favore dell’Ospedale Umberto I da parte della Società operaia di mutuo soccorso “Unione e Fratellanza”. Presso la Confraternita esistono anche le copie conformi di alcuni Statuti. Di particolare rilievo lo “Statuto organico e Regolamento generale” del 13 luglio 1904 (non il primo, ma sicuramente tra i primi statuti) e lo Statuto del 26 giugno 1955. 

(*)

In occasione dei festeggiamenti del 160º della Confraternita, al termine del pranzo conviviale, il dott. Vincenzo Grassi, Provveditore della Misericordia di Sarteano (SI), presentava una documentazione attestante l’iscrizione della Confraternita di Chiusi alla Arciconfraternita di Firenze in un anno anteriore a quello del 160mo dei festeggiamenti. La documentazione consisteva in una foto digitale del “Catalogo” delle Misericordie iscritte all’Arciconfraternita di Firenze. In detto Catalogo la Misericordia di Chiusi è registrata al n. 26 in data 1 maggio 1841. Non risultando tale evento presso le carte conservate nei locali archivi storici, chi scrive ha richiesto all’Arciconfraternita di Firenze notizie in merito. La dott.ssa Barbara Maria Affolter, archivista dell’Arciconfraternita che qui si ringrazia sentitamente, ha fornito copia del ringraziamento (qui riprodotto) che in data 18 maggio 1841 il canonico Pietro Paolo Carducci in veste di Governatore della “Compagnia di Carità” indirizzava all’Arciconfraternita di Firenze. Nel ringraziare il dott. Grassi che ha sottolineato l’esistenza delle diverse compagnie dedite al culto ed al servizio liturgico, e dirette da ecclesiastici (come la sopra ricordata Compagnia di Carità), si ritiene opportuno – sia per consolidata tradizione sia per documentazione archivistica – datare la nascita della Misericordia di Chiusi al 14 dicembre 1859. 

misericordia

Giacomo Bersotti
Il “corpo” ed il culto di S. Ulpia Vittoria in Chiusi

Pubblicazione in formato digitale a cura della Misericordia tratto dal libretto a stampa realizzato nel 1994.
[scaricabile gratuitamente>]

Indirizzo

via Torri del Fornello, 4
53043 Chiusi Città - Siena

Contatti

Email :>
pec :> 
0578 222210
339 7165309

CF

81001270529